giovedì 18 marzo 2010

Caso Cucchi, una morte per abuso di potere.

Con la relazione della commissione parlamentare in merito alla morte in carcere di Stefano Cucchi si cerca di squarciare il velo d’ipocrisia e di omertoso silenzio attorno ad una vicenda scandalosa.Un ragazzo che finisce in galera per pochi grammi di hashish e che subisce violenza da parte di chi doveva garantire sulla sua incolumità non può passare sotto silenzio e rimanere impunito.

Siamo contro ogni forma di tortura soprattutto nelle carceri e contro ogni forma di violenza praticata da chi indossa una divisa e si sente per questo in diritto di picchiare selvaggiamente chi incappa nella loro rete. Ricordiamo il caso del ragazzo di Ravenna, Federico Aldrovandi picchiato a morte da quattro agenti senza motivo ma anche il caso dei fermati nel G8 di Genova del 2001 massacrati di botte alla scuola Diaz e alla caserma Bolzaneto. Le pene inflitte ai torturatori sono state molto lievi rispetto alla violenza praticata anche grazie alla copertura del governo di centrodestra di Berlusconi e Fini.  

Ma torniamo alla relazione Marino sulla morte di Cucchi. La relazione parla di inefficienza e di inappropriatezza delle cure prestate al ragazzo finito in ospedale dopo diversi giorni passati in carcere. Sarebbe dunque morto, dopo appena una settimana di ricovero all’ospedale Pertini di Roma, per disidratazione ma dalla relazione si evince che Cucchi ha probabilmente subito delle lesioni causate dalla violenza di chi doveva garantirne l’incolumità. La commissione presieduta da Marino del Pd sancisce quindi la responsabilità dei medici che invece di curarlo lo hanno abbandonato a sé stesso, lasciandolo morire senza degnarsi di dargli quella assistenza doverosa. “Siamo arrivati -si legge nella relazione- a conclusioni molto chiare: a Stefano Cucchi, probabilmente, sono state inferte lesioni traumatiche che non sono la causa diretta della morte che è avvenuta per disidratazione legata alla volontà di Cucchi di richiamare su di sé l'attenzione dei suoi legali e del mondo esterno”. Quindi le violenze sul giovane finito in carcere per una manciata di grammi di hashish sono chiaramente evidenziate dalla relazione della commissione parlamentare. Ora spetterà ai magistrati individuare i responsabili di questa violenza. E’ avvenuta nella caserma dei carabinieri dove il ragazzo era stato portato o è avvenuta in carcere? Stando alle varie testimonianze a mezza bocca è molto probabile che le violenze siano state inferte nel penitenziario romano.  

“Sono molto soddisfatta perché la relazione parla chiaro: Stefano è stato vittima di un vero pestaggio”, così si è espressa Ilaria Cucchi, sorella del ragazzo massacrato di botte. Speriamo che i responsabili paghino presto per porre fine a questo abuso di potere che spesso si registra per strada e nelle carceri.



Di Michele Mendolicchio, www.rianscita.info

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