mercoledì 31 marzo 2010

Bruciato un villaggio Karen, trucidati due bambini e una donna.

Sono arrivati alle 16.30 nel villaggio di Kaw Hta, distretto di Nyaunglebin. Non li  chiameremo soldati, perché indegni di tale qualifica. Non si sono battuti contro un nemico armato. Gli assassini del battaglione 369 hanno sparato soltanto su donne e bambini. Hanno ucciso Naw La Pwey, 37 anni, Naw Paw Bo, una bimba di 5 anni, e Saw Hta Pla Htoo, di appena 5 mesi. Anche la madre dei piccoli, Naw Pah Lah, è stata  colpita, ed ora viene soccorsa in un luogo nascosto della giungla, dove tutti gli abitanti del  villaggio hanno cercato riparo. Le loro case sono in fiamme. Mentre i loro sgherri massacrano civili inermi, i generali birmani si danno un gran daffare  in cerca di legittimazione  internazionale. Vorrebbero  che le elezioni/farsa,  promesse entro la fine del  2010, ottenessero il sostegno  delle diplomazie. Ci saranno a breve incontri tra inviati dell'Unione Europea e rappresentanti del regime di  Rangoon. Ribadiamo che non è possibile trattare con  chi colpisce donne e  bambini. L'unico atto  concreto che dovrebbe  precedere ogni ipotesi di  negoziato tra regime,  organismi internazionali,  forze di opposizione e  gruppi etnici, è la cessazione da parte birmana di ogni attività bellica nelle aree abitate dai popoli che reclamano autonomia. L'Esercito di Liberazione Karen continuerà fino ad allora la sua lotta in difesa della  popolazione, e ovviamente colpirà le truppe birmane e i partigiani collaborazionisti,  spregevoli traditori del proprio popolo, ogniqualvolta se ne presenterà l'occasione. In accordo con la Karen National Union, lanciamo un appello al Governo Italiano per una decisa azione volta all'ottenimento di un cessate il fuoco effettivo nella regione Karen.



www.comunitapopoli.org

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