IL FUOCO DELLA RIVOLTA E’ ANCORA ACCESO.
Durante la commemorazione per il novantaquattresimo anniversario del 1916 a Dublino dell’Easter Rising (Rivolta di Pasqua) organizzata dal Repubblican Sinn Fein è partito un provocante attacco verso la Real IRA che è stata etichettata come traditrice. Emmet White nel discorso principale della commemorazione ha dichiarato: “Abbiamo molti gruppi che si definiscono Repubblicani. Abbiamo la cosidetta Real IRA che sta lottando per una Repubblica composta da 32 Contee o, almeno, così dice. Cosa hanno fatto tra il 1986 ed il 1997? Stavano seguendo l’agenda dei provos. Sono dei traditori. Dovrebbero lasciare le armi e ritornare a casa. Non può esserci una diluizione del principio”. Alla commemorazione erano presenti alcunimembri della 32 County Sovereignty Movement che, appena hanno sentito queste dichiarazioni, per protesta, hanno lasciato la celebrazione. Non si è fatto certo attendere la risposta della Real IRA che durante la commemorazione sempre per la Rivolta di Pasqua organizzata presso il City Cemetery di Derry dal 32 County Sovereignty Movement ha promesso di intensificare la sua campagna armata nel corso di quest’anno proclamando che le loro azioni saranno più forti di mille parole e rivendicando gli attacchi degli ultimi mesi contro alcune stazioni di polizia. L’annuncio è stato fatto da un combattente repubblicano che indossava l’uniforme paramilitare e aveva il volto coperto da un passamontagna, alla presenza di circa trecento persone che si erano radunate per l’evento e ad alcuni giornalisti intervenuti. Mirian Price, portavoce del 32 County Sovereignty Movement, nella stessa commemorazione, ha chiesto esplicitamente di agire nelle proprie comunità e ha attaccato anche Martin McGuinness dello Sinn Fein dicendo: “I collaborazionisti che ci chiamano traditori è un coro familiare. Il repubblicanesimo non può essere guidato dai collaborazionisti”. Intanto, sempre nella giornata di Pasqua, i detenuti repubblicani si sono rinchiusi nella sala mensa della prigione di Maghaberry chiedendo la reintroduzione dello status di prigioniero politico. Breandan MacCionnaith, segretario dell' Eirigi, il partito politico socialista repubblicano nato nell’aprile del 2006 proprio nell’anniversario dell’Easter Rising, ha espresso solidarietà dichiarando al Nothern Ireland News (u.tv) che: “Negli ultimi anni, il regime carcerario di Maghaberry ha acquistato notorietà per il suo sconvolgente trattamento dei prigionieri repubblicani e delle loro famiglie. Questo trattamento è stato incentrato sulla negazione dello status di prigioniero politico e dal tentativo di dipingere i detenuti a causa dell’occupazione britannica come criminali comuni. Senza riguardo alle opinioni politiche personali, la realtà è che questi prigionieri non sarebbero in prigione se non fosse per la continua presenza britannica in Irlanda, sono chiaramente prigionieri politici e dovrebbero essere trattati come tali”. In un comunicato del 32 County Sovereignty Movement in riferimento a dei fermi sempre nel fine settimana di Pasqua, si legge: “Irepubblicani irlandesi non si faranno distogliere del chiedere la sovranità della nazione irlandese e non sarà la milizia britannica a fermarci dall’onorare i nostri patrioti morti o a farci indietreggiare con queste tattiche da bulli”. Il fuoco della rivolta è ancora acceso, oggi come allora.
Fabio Polese, www.rinascita.info
Irlanda del Nord: Real Ira si oppone alla devoluzione.
A Belfast Real Ira torna a colpire, per opporsi alla devoluzione. Le autorità locali hanno subito attribuito l’attentato ai gruppi repubblicani contrari al processo di pace imposto da Londra col placet del Sinn Fein e dei protestanti filo-britannici. L’attacco è giunto infatti nel giorno del trasferimento dei poteri di polizia e giustizia dalla Gran Bretagna all’Irlanda del Nord. Il servizio d’intelligence rimarrà tuttavia sotto il controllo britannico anche dopo il passaggio dei poteri alle autorità di Belfast. L’autobomba è esplosa vicino alla sede del MI5, il servizio segreto britannico, alla periferia di Belfast dietro l’ex campo militare di Palace Barracks Holywood. La detonazione è avvenuta attorno alle 00:24 ora locale (1,24 ora italiana). Non ci sono state vittime, ma in seguito allo scoppio un anziano è rimasto ferito lievemente ed è stato portato in ospedale. L’attacco è avvenuto in concomitanza col trasferimento dei poteri di polizia e giustizia dalla Gran Bretagna all’Irlanda del Nord. A rivendicare l’attentato, secondo quanto rivelato la polizia britannica, il gruppo repubblicano dissidente del Real Ira, contrario al processo di pace deciso da Londra e approvato dai repubblicani del Sinn Fein. Le indagini hanno rilevato che la bomba era stata piazzata su un taxi, dirottato nella zona di Ligoniel a nord di Belfast, a circa sette miglia da Holywood, attorno alle 21 e 50 ora locale. Il conducente è stato tenuto in ostaggio da tre uomini per circa due ore prima di essere obbligato a portare il suo taxi nei pressi della caserma. Il personale di sicurezza si sarebbe accorto dell’imminente pericolo, avvertito dalle urla del tassista e avrebbe fatto evacuare la zona, allontanando velocemente almeno 60 persone dalle loro abitazioni, poco prima di mezzanotte e pochi minuti che la bomba deflagrasse. Le esplosioni in realtà sono state due: la prima sarebbe stata causata dalla bomba vera e propria, a cui ha fatto seguito l’esplosione del serbatoio della benzina, che ha distrutto l’autovettura e danneggiato le altre proprietà circostanti. L’attentato ha rappresentato una risposta alle decisioni prese nel marzo scorso dai deputati dell’Assemblea nazionale (Stormont), con una votazione a favore del trasferimento dei poteri di polizia e giustizia da Londra a Belfast. A Stormont 88 voti, su 105, avevano sostenuto in quell’occasione la devoluzione, a dirsi apertamente contrari erano stati invece 17 unionisti protestanti. Ieri, invece, a conferma che l’accordo è ormai cosa fatta, è stato eletto dai deputati nordirlandesi per la prima volta un ministro della Giustizia: David Ford, leader dell’Alliance Party (formazione mista composta da protestanti e cattolici), frutto dell’intesa fra il Democratic Unionist Party (DUP), vicino a Londra, e il Sinn Fein.
Andrea Perrone, www.rinascita.info
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