martedì 6 aprile 2010

La guerra in Iraq e i morti per sbaglio.

WASHINGTON – I piloti dell’elicottero Apache hanno scambiato i lunghi teleobiettivi delle macchine fotografiche per dei lanciarazzi. E, secondo le regole di ingaggio, hanno aperto il fuoco: sono morti così Namir Noor Eldeen, reporter dell’agenzia Reuters a Bagdad, il suo autista, Said Chmagh, ed altre 10 persone.


L’episodio, documentato da un video registrato dalla “camera” del velivolo, è avvenuto nel luglio 2007 in una via di Bagdad. Due elicotteri – secondo la versione ufficiale – sono intervenuti per proteggere una pattuglia statunitense. Dalle immagini, però, non si vede alcun segno di sparatoria. Dopo l’incidente la Reuters aveva chiesto al Pentagono il video ma non aveva ottenuto risposta. Lunedì, il sito “Wikileaks.org” ne ha diffuso una copia dopo averlo ricevuto da una fonte interna.




Il filmato inizia mostrando un gruppo di persone che cammina lungo una strada. Tra loro Eldeen e Chmagh che portano in spalla qualcosa. I piloti ritengono si tratti di Rpg, lanciarazzi anti-carro. Poco distante si notano altri due uomini che imbracciano, effettivamente, dei fucili d’assalto. Poi il fotografo si china, sbircia dietro l’angolo di un muro lasciando spuntare un oggetto che viene di nuovo identificato come un possibile Rpg. E’ invece il teleobiettivo. Da quel momento il gruppetto diventa un bersaglio. E pochi istanti dopo il cannoncino dell’Apache semina morte. Quando un ferito - Said - cerca di muoversi, si capta chiaramente l’impazienza del pilota, pronto a sparare di nuovo: «Tutto quello che devi fare è raccogliere l’arma», dice, quasi invitandolo, via radio.



Qualche minuto dopo arriva un pullmino, ne escono due uomini che tentano di portare soccorso a Said. Il pilota chiede l’autorizzazione ad aprire il fuoco. La ottiene e centra il mezzo più volte. Per Said non c’è scampo. Quindi sopraggiunge una pattuglia americana e uno dei fuoristrada sembra passare su un cadavere: i piloti hanno una reazione tra il sorpreso e il divertito. Ai soldati ci vuole molto tempo per accorgersi che a bordo del van ci sono due bimbi feriti. Li portano in ospedale.



In risposta alle rivelazioni, il comando Usa ha diffuso un breve rapporto dove si precisa che i due dipendenti della Reuters non hanno fatto nulla per farsi riconoscere come giornalisti. Inoltre i militari hanno allegato delle foto di una mitragliatrice e granate che sarebbero state rinvenute vicino ai corpi di alcune delle vittime. L’indagine del Pentagono si è conclusa senza alcun provvedimento per i piloti in quanto non potevano sapere che tra le persone colpite c’erano anche i reporter.


Di Guido Olimpio, www.corriere.it

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