lunedì 29 giugno 2009

NON E' FINITA ! I KAREN ATTACCANO. AVANTI TUTTA!

ESERCITO DI LIBERAZIONE KAREN CONTRATTACCA NELLA ZONA DI MU AYE PU. ASSALTATE DUE BARCHE DI PARTIGIANI MONDIALISTI SUL FIUME MOEI. UCCISO L'ASSASSINO DEL SEGRETARIO GENERALE DELLA KNU, PADOH MAHN SHAH.



A dispetto di chi parlava di una Fort Alamo Karen, riferendosi alla situazione di estrema difficoltà in cui si trova l'Esercito di Liberazione in questi giorni di offensiva birmana, i volontari del KNLA hanno colpito duramente i partigiani al soldo degli occupanti mondialisti, dimostrando di essere tutt'altro che finiti.

Due barche del Democratic Karen Buddhist Army sono state assalite da un reparto della resistenza patriottica mentre risalivano il fiume Moei, a poca distanza dal villaggio di Mu Aye Pu, occupato nei giorni scorsi da birmani e collaborazionisti. Il bilancio dello scontro è di 11 partigiani uccisi. I volontari dell'Esercito di Liberazione non hanno subito perdite. Il Colonnello Nerdah Mya ci ha confermato che tra i partigiani morti vi è anche l'uomo che nel febbraio del 2008 aveva ucciso nella sua abitazione di Mae Sot, in Thailandia, il Segretario Generale dell'Unione Nazionale Karen, Padoh Mahn Shah. Probabile che l'imboscata alle imbarcazioni avesse proprio come scopo la punizione dei rinnegati che avevano colpito il leader Karen.

Lo scontro tra il KNLA, gli occupanti e i loro cani da guardia, si fa sempre più duro in questi giorni nel distretto di Pa-an. E spesso sconfina in Thailandia. Ieri due simpatizzanti dell'Unione Nazionale Karen sono stati assassinati da killer del DKBA nei dintorni della cittadina tailandese di MaeSalit. E dopo l'operazione condotta contro le imbarcazioni dei partigiani, ora si temono nuove rappresaglie nei confronti dei membri della resistenza Karen e dei loro familiari. Ancora una volta i partigiani mostrano il loro vero volto: quello di assassini prezzolati al soldo dell'esercito occupante e delle organizzazioni di narcotrafficanti.Abbiamo per molto tempo sperato di poter ricucire i rapporti con i nostri fratelli Karen che sbagliando erano passati alle dipendenze dei birmani - ha dichiarato un ufficiale dell'Esercito di Liberazione coinvolto nei combattimenti di ieri -  e abbiamo sempre teso la mano a chi dimostrava di voler tornare a lavorare per la libertà della nazione Karen. Ma ora è arrivato il momento di colpire esemplarmente quelli che tradiscono il loro popolo, quelli che vendono i loro fratelli per ragioni di business e di interesse personale. Nessuna pietà per i rinnegati.



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