martedì 4 settembre 2007

L'antibarbaro, vocabolario dell'italianità.







L'antibarbaro, vocabolario dell'italianità.



«La decadenza della lingua è uno dei sintomi dell'affermazione e dell'egemonia del 'politicamente corretto'»



Appare evidente, quindi, che dietro la smisurata diffusione nel mondo dell'anglo-americanismo, si nasconda il progetto politico di uniformare culturalmente il pianeta. Una colonizzazione linguistica imposta dagli americani per 3 motivi:



Il controllo sociale del mondo.



Il condizionamento culturale dei popoli.



Il rapporto di subalternità dell'Europa agli Stati Uniti.



Per cui, la difesa delle lingue europee contro l'invasione linguistica anglo-americana diventa la linea di combattimento che riguarda la nostra stessa essenza di Europei.



Questo attacco subculturale contro le lingue nazionali europee che ci viene portato dall'America (occidente), minaccia, in pratica pure tutte le lingue nazionali del mondo.



L'ANTIBARBARO vuole essere uno strumento culturale che contrasti questa pericolosa degenerazione.



Un'opera attiva di contro-informazione che risvegli le coscienze,la creatività e l'orgolgio del nostro popolo.



Un accorato appello: la libertà, la sovranità e l'identità nazionale si realizzano prima di tutto riscoprendo la nostra meravigliosa lingua italiana.



Una barricata non solo lessicale contro l'affermazione del mondialismo.



Ettore Bertolini, Comunità Militante Perugia






Per richiederlo, mandate una mail a: controventopg@libero.it


2 commenti:

  1. Ottimo lo spirito che anima questo libro. Il mondialismo va combattuto anche linguisticamente. Troppi anglicismi nella lingua italiana: fuori almeno la metà!

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  2. Qualcosa sull'autore Alessandro Mezzano.





    Alessandro Mezzano nasce a Torino il 26 Settembre 1935.

    Figlio di un colonnello della Milizia Confinaria, segue gli spostamenti di carriera del padre da Postumia ad Abbazia ( allora nell’Istria italiana), a Bolzano e Sondrio.

    Il 25 Aprile del 1945 lo coglie sfollato a Valmadrera, piccolo centro vicino a Lecco sul lago di Como e, dopo varie vicissitudini di semiclandestinità a Cortanze d’Asti in Monferrato, la famiglia si stabilisce a Brusisco (TO) dove trascorre gli anni della sua giovinezza.

    Nel 1953 si inscrive al M.S.I. e milita in quel partito sino ad un anno prima della famigerata svolta di Fiuggi, quando, vedendo l’andazzo di deriva politica di Fini Iscariota, dà le dimissioni.

    Negli anni ’70 e ’80 partecipa alle lotte politiche a Milano.

    Si iscrive al Movimento Sociale Fiamma Tricolore sin dalla sua fondazione e vi milita sino a quando il segretario Pino Rauti, tradendo anche lui ideali e camerati, fa accordi con il polo di Berlusconi.

    Si iscrive allora al Movimento Nazionalpopolare, movimento che resta fedele agli ideali del primo M:S:I:, quello dei Giorgio Pini, dei Romualdi e dei PIsanò!

    Dirige e scrive prima il giornalino “Movimentazione”, organo ufficiale della federazione di Perugia del M.S.F.T. e poi “ La Fiamma”, Bollettino d’informazione del M.N.P.

    Ha altresì scritto due libri.

    Il primo, intitolato “I danni del fascismo” , edito dall’editore All’insegna del veltro di Parma, è un resoconto puntuale e documentato delle leggi sociali e delle opere che il Fascismo ci ha lasciato in eredità e che ancora oggi rappresentano il nucleo principale di quello stato sociale che si sta cercando di smantellare poco a poco.

    E’ la risposta alle menzogne, per falsità, per reticenza o per omissione che lo stato, la cultura resistenziale e la scuola ci hanno propinato per sessant’anni!

    Il secondo, intitolato “ L’antibarbaro, Vocabolario dell’italianità” , edito dalla Jivis editore di Perugia.

    Si tratta di un libretto che da una parte traduce in italiano i vocaboli inglesi-americani che stanno imbarbarendo la nostra lingua e colonizzando il nostro Paese, e dall’altra, tramite 11 commenti, una premessa ed una conclusione, tenta di fare una critica generale al problema che viene visto da diversi punti di vista ( uno per commento) ed evidenzia il pericolo che la lingua italiana sta correndo, di diventare col tempo una lingua morta.

    Con questo libretto si vuole semplicemente porre il problema e, se possibile, provocare tra i giovani, nelle scuole, una discussione che li coinvolga come protagonisti di una analisi e di una critica e provocare così una reazione di ribellione a questa colonizzazione culturale cui l’Italia è sottoposta.

    Attualmente Alessandro Mezzano vive a Città della Pieve (PG).

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