giovedì 13 settembre 2007

Italia al freddo e al buio?

Il fabbisogno di energia nel mondo sta crescendo continuamente ed in modo sempre più frenetico. L’industria ha sempre più bisogno di energia, ma anche la vita quotidiana è sempre più legata alla possibilità di avere la disponibilità continua di energia elettrica e di gas. Le nazioni che dispongono sul loro territorio di vasti giacimenti petroliferi o di gas naturale non hanno problemi, chi non è autosufficiente, se non ha affrontato il problema per tempo costruendo centrali nucleari civili, come la Francia, ora è sempre più schiavo di un rubinetto che porta l’energia e quindi la vita,: è il caso dell’Italia.

L’allarme black-out è serio ed è stato lanciato ieri dall’amministratore delegato dell’Enel, Fulvio Conti, durante un seminario sull’energia dei deputati dell’Ulivo.

“Siamo ancora a rischio di rimanere al freddo e al buio. Siamo ancora più fragili di due anni fa” – ha spiegato Conti. Due anni fa il sistema energetico italiano ha corso rischi di approvvigionamento a causa della crisi russo-ucraina. Lo scorso anno, ha spiegato ancora Conti “ci siamo salvati ma non so se potremo salvarci quest’anno. Siamo ancora più fragili di due anni fa perchè‚ aumentano i consumi e perchè si sono ridotti gli stoccaggi per una errata interpretazione del ministero dell’Ambiente”. Il Ministero ha infatti bloccato lo stoccaggio di circa 500 milioni di metri cubi di gas.

Anche se non rimarremo al buio ed al freddo siamo sicuramente destinati a pagare un conto energetico più salato perché i prezzi della materia prima sono destinati ad aumentare. “Il gas costerà sempre di più, sarà sempre più legato al petrolio, e non è possibile immaginare che anche con i rigassificatori si stacchi dal prezzo del petrolio. Non sta succedendo in Francia dove ne stanno facendo quattro, né in Spagna dove ne stanno facendo sette” ha spiegato Conti. I rigassificatori, ha detto ancora mettendo in guardia da pericolose derive falso ambientaliste, sono comunque “importanti perché‚ riducono i rischi fisici di approvvigionamento da soli tre tubi”.

L’Italia ha una sola strada da seguire, quella dell’energia nucleare, pulita e praticamente inesauribile. Il tempo perso per colpa di ecologisti da operetta (qualcuno probabilmente prezzolato proprio da chi aveva interesse a lasciare l’Italia senza sovranità energetica, non a caso in prima fila contro il nucleare c’erano i radicali da sempre emanazione diretta yankee) non potrà essere recuperato, ma bisogna muoversi subito e senza indugi per svincolare l’Italia (sia l’economia legata all’industria sia la qualità della vita dei cittadini) da quel rubinetto sempre più insicuro.



Da: Rinascita

1 commento:

  1. Paghiamo un alto prezzo perchè la classe politica ed imprenditoriale non ha le cosiddette palle... o per lo meno spirito imprenditoriale serio.



    Anni fa un certo Mattei cercò di rendere indipendente l'Italia dal giogo delle "sette sorelle" e quindi di dare l'indipendenza energetica ad un paese che aveva bisogno di crescere... Mattei fu probabilmente fatto fuori per questo.



    Ecco come vengono trattate le persone coraggiose ed oneste in Italia... vengono fatte saltare in aria, uccise davanti all'uscio di casa, fatte esplodere in volo eccetera...



    Il paese per carità è cresciuto ma a quale prezzo? Dipendenza estera, distruzione dell'ambiente, futuro no non solo dipendente ma sottomesso... e i soldi per la ricerca di fonti alterative? non ci sono o quei pochi finiscono agli inceneritori che inceneriscono i nostri polmoni e condannano la generazione futura...



    Cazzo la rabbia sale... voglio che qualcosa cambi!

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