mercoledì 29 luglio 2009

La riscossa Karen.

Il comandante Nerdah: “la simbologia del fascio c'insegna che se siamo uniti intorno a un'idea superiore nessuno, può sconfiggerci" .


Sono almeno un centinaio i miliziani del DKBA che nelle scorse settimane hanno raggiunto le posizioni dell'esercito di liberazione Karen consegnando le proprie armi ai cugini contro i quali fino a pochi giorni fa sparavano su ordine della giunta birmana.


Il numero dei disertori è in costante aumento, e soltanto un capillare controllo da parte delle truppe birmane nei confronti di quelli che venivano considerati alleati, riesce per il momento a contenere il fenomeno.


Proprio ieri altri 15 soldati del Democratic Karen Buddhist Army, la formazione che dal 1995 combatte agli ordini dei Generali di Rangoon, hanno abbandonato le proprie linee per presentarsi agli uomini della 6a Brigata del KNLA, nella zona di Boe Way Hta, dichiarando di non voler più fare i cani da guardia del regime. “I Birmani ci hanno ingannati” ha dichiarato un comandante del DKBA “ci avevano promesso autonomia e pace in cambio di collaborazione. Invece per i Karen c'è soltanto lavoro sporco contro la nostra gente. E ora vorrebbero trasformarci in guardie di frontiera ai loro ordini”.


Pare che il diffuso malcontento che ha colpito ultimamente le truppe del DKBA sia da attribuire in buona parte alla decisione di Rangoon di trasformare le milizie etniche di collaborazionisti in veri reparti armati per il controllo dei confini orientali, inquadrandole organicamente nelle forze armate birmane. Questo passo farebbe di fatto scomparire anche quel minimo di autonomia formale di cui le milizie godevano nei confronti dei comandi militari birmani.


Le defezioni sono un avvenimento atteso dai patrioti Karen. Alcuni comandanti dell'Esercito di Liberazione hanno lavorato per anni all'ipotesi di riunificazione dei gruppi armati per fare fronte comune contro le truppe di occupazione birmane. Il Colonnello Nerdah Mya è stato tra i più attivi nel tentativo di far ritrovare unità ai Karen, e ricordando l'iconografia incontrata più volte durante il suo viaggio in Italia del novembre 2007 ha dichiarato: “La simbologia del fascio ci insegna che se siamo uniti attorno ad una idea superiore, nessuno può sconfiggerci. Al contrario, se i birmani riescono con l'inganno a dividere i Karen, rimarremo dei ramoscelli facili da spezzare. Ci aspettiamo che i nostri fratelli abbandonino pensieri insani di tornaconto personale, e accorrano numerosi a difendere la causa del popolo Karen”.


In questi giorni, al comando di Nerdah Mya, il 201° e il 103° battaglione del KNLA stanno riprendendo il controllo di parti del distretto di Dooplaya, investito e travolto dalle offensive birmane iniziate nel giugno dello scorso anno.


www.comunitapopoli.org

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