venerdì 24 luglio 2009

A come affari.

I media sono tornati a mettere in prima pagina notizie relative alla famosa influenza tipo A, conosciuta anche come H1N1 oppure, assai impropriamente come influenza suina.

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha già dichiarato la pandemia ed individuato in Usa, Messico e Gran Bretagna le zone attualmente a maggior rischio ed in tutto il mondo cresce la paura di contagio.

Il ricordo, ormai lontano e forse per questo anche un po’ mitizzato, della pandemia causata dalla terribile “Spagnola” è forse l’origine di tanto diffuso terrore. Quell’epidemia causò più decessi della Grande Guerra, appena conclusa, ma le condizioni sono completamente mutate da allora e tanta paura è totalmente ingiustificata.

Nel 19918-20 l’Europa era debilitata dalla guerra e la medicina non poteva allora contare sui farmaci antivirali, ma soprattutto sugli antibiotici e la maggior parte delle morti fu da attribuire alle complicanze polmonari che l’influenza favoriva. Inoltre la lenta avanzata del virus favorì una sua modificazione, rendendolo più resistente alle cure.

Oggi i trasporti aerei fanno viaggiare anche i virus ad alta velocità e questo certo impedisce ogni possibilità di contenimento, ma ugualmente non concede al virus troppo tempo per modificarsi ed adattarsi.

In pratica stiamo parlando di una qualsiasi influenza stagionale. Nel Regno Unito, appunto tra le nazioni più colpite, ci sono finora stati solo 29 morti (e 53 persone in terapia intensiva) ma il ministero della Salute ha riferito di 55.000 già nuovi contagi e più di 650 persone ricoverate in ospedale. L’H1N1 potrebbe uccidere fino a 65mila persone in GB (ma la stima più accreditata parla di 19mila morti). Cifre inquietanti, ma purtroppo simili a quelle prodotte dalle complicazioni di ogni epidemia influenzale stagionale. Itamar Groto, capo del servizio pubblico al ministero della Sanità di Tel Aviv, prevede 2 milioni di contagi in Israele nei prossimi mesi ma anche che nel 99,99% dei casi i malati saranno in piedi nel giro di due o tre giorni.

Dal prossimo ottobre sarà disponibile il vaccino contro l’influenza H1N1, ma questa volta saranno molte di più le persone che si vaccineranno invece delle solite categorie a rischio solamente e questo diventerà un affare enorme per le case farmaceutiche che lo produrranno. Il terrore generato dai media con la diffusione di notizie minacciose diventerà certo una promozione efficacissima e certo molti acquisteranno il vaccino, ad un costo previsto di circa 20 euro per dose (compreso il richiamo). Pensate che la sola Gb ha ordinato 132 milioni di dosi di vaccino.

Tutto questo mentre l’Oms ha fatto sapere qualche giorno fa che non diffonderà più bilanci perchè la pandemia si propaga a ritmi esponenziali che possono sfuggire al controllo ma è stato dato poco rilievo ad un’altra dichiarazione della stessa Oms, nella quale si motiva questa impossibilità di conteggio preciso del contagio con un elevato numero di pazienti, con i sintomi più lievi, che in molti casi decidono di non rivolgersi ad un medico.

Il mondo ha già subito altre pandemie, nel 1957 e nel 1968. E se la “Spagnola causò addirittura 50 milioni di morti, l’influenza nota come “asiatica” causò due milioni di decessi, non pochi rapportati alle mutate condizioni della sanità nel mondo. L’H1N1 probabilmente batterà ogni record di contagio, vista la globalizzazione ormai anche dei virus, ma anche le previsioni più pessimiste individuano la cifra dei decessi non oltre le 600mila unità. E’ terribile dirlo, ma nell’assoluta normalità, il prezzo che la natura impone praticamente ogni anno. La vaccinazione di massa non eliminerà il problema, sarà solo un grosso affare per qualcuno. Sarà proprio un’influenza di tipo “a”, a come affari.



Articolo di Decio Siluro, tratto da www.rinascita.info

Nessun commento:

Posta un commento