lunedì 30 agosto 2010

Prigionieri del silenzio. Morti poco chiare.


Italiano muore in un carcere francese.



VIAREGGIO (LUCCA) - Era stato arrestato, nel marzo scorso, in un Casinò della Costa Azzurra con l'accusa di falsificazione e uso improprio di carta di credito. Cinque mesi dopo, Daniele Franceschi, 31 anni, carpentiere di Viareggio, sposato, separato e padre di un bambino di 9 anni, è morto in una cella del carcere di Grasse, nell'entroterra di Cannes, in circostanze tutte da chiarire. Lo riferiscono oggi alcuni quotidiani locali. Franceschi in questi mesi ha scritto diverse lettere alla madre Cira Antignano raccontando anche di aver subito soprusi, maltrattamenti e di non essere stato curato quando aveva la febbre molto alta.

LE PROTESTE DELLA MADRE - «Non si può morire a 36 anni, dicendo che ha avuto un infarto fulminante, quando mio figlio non ha mai sofferto di cuore»; così Anna Cira Antignano, la madre dell'italiano morto in prigione, parla ai microfoni di SkyTg24. «Non se la meritava una morte così il mio figliolo; gli hanno fatto qualcosa, non me lo leva dalla testa nessuno che gli hanno fatto qualcosa». Secondo la donna, Daniele Franceschi era stato portato in infermeria per un elettrocardiogramma verso le 13.30, tutto era risultato negativo ed era tornato in cella, dove è stato trovato morto alle 16. La prigione era quella di Grasse, nell’entroterra di Cannes.

L' AUTOPSIA - Il decesso, secondo le autorità francesi, sarebbe avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì scorsi, ufficialmente «per arresto cardiaco». I familiari hanno appreso la notizia dopo tre giorni e ieri l'hanno comunicata ai quotidiani. Lunedì è in programma l'autopsia all'istituto di medicina legale di Nizza. Il legale della famiglia ha già chiesto che vi prenda parte un medico italiano di fiducia. La madre di Daniele Franceschi è giunta a Nizza accompagnata da uno zio della vittima e dalla cugina, ma non ha potuto vedere la salma del figlio perchè è in corso l'inchiesta. Lo hanno reso noto fonti diplomatiche italiane.

L'ARRESTO - Franceschi era andato in vacanza in Costa Azzurra nel marzo scorso con alcuni amici. Il gruppo aveva deciso di trascorrere una serata al casinò ma quando Franceschi si era presentato a pagare le fiche esibendo una carta di credito gli addetti si sono accorti che qualcosa non andava e hanno chiamato la gendarmeria, che ha arrestato l'italiano. L'avvocato Aldo Lasagna sta seguendo il caso per la famiglia che vuole chiarezza e fa appello alle autorità italiane e al console per cercare di capire cosa sia accaduto in quella cella del carcere di Grasse.

Da: www.corriere.it


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