martedì 27 settembre 2011

Perugia-Assisi: i quattro dell’ave maria.


Si è chiuso il sipario sul cinquantenario della marcia della pace Perugia-Assisi. Come sempre tanta gente e tanta confusione di idee. I temi sono sempre gli stessi: i conflitti nel mondo, la pace tout court, il lavoro, gli immigrati ma le risposte non si svincolano dal solito cliché ideologico. E’ un deja vu che va avanti da 50 anni con una contraddizione enorme: a guidare la passeggiata per la pace sono proprio i guerrafondai. Alludiamo naturalmente ai politici di centrosinistra perché quelli di centrodestra hanno almeno il pudore di non presentarsi, se non in rare eccezioni.

I più assidui marciatori di questa parata dell’ipocrisia sono stati, nel corso degli anni, i vari D’Alema, Bertinotti, Veltroni, Bersani, Diliberto, Pecoraro Scanio, Rosy Bindi e tanti altri che predicano la pace ma poi fanno la guerra. Non per niente in tutte le varie missioni che gli anglo-americani ci hanno imposto i due schieramenti si sono dati molto da fare. Basti pensare al primo impegno del pacifinto D’Alema che nel ’99 mandò i bombardieri italiani su Belgrado, genuflettendosi ai diktat di Clinton. Poi nel 2001 a Palazzo Chigi subentrò Berlusconi iniziando il lungo cammino che da 10 anni ci tiene impegnati in questa guerra al terrorismo voluta da Bush. Con gli intermezzi dell’aggressione all’Iraq e alla Libia. E se qualcuno pensa che gli amati pacifisti Ciampi, Prodi, Napolitano, Veltroni, Vendola, Bertinotti, Pecoraro Scanio non si siano sporcate le mani di sangue è un grande ipocrita. Questi signori hanno sempre votato il rifinanziamento delle missioni di guerra, come gli stessi esponenti della maggioranza. Anche nel 2006 quando Prodi vinse le elezioni i pacifisti del Pd, dell’IdV e della sinistra radicale, con la sola eccezione di Turigliatto, hanno votato compatti le missioni di morte. E’ vero tanti mal di pancia dentro Rifondazione, nei Verdi e nel Pdci però poi si è accettata una logica perversa: guerra o caduta del governo. E così si è andati alla guerra. E tutt’ora, centrodestra e centrosinistra, vanno a braccetto non solo a Kabul ma anche a Tripoli. La sceneggiata dunque continua… E la vergogna è che continui in questa kermesse della marcia Perugia-Assisi. Con quale faccia la Bindi, Vendola, Ferrero e Bonelli sfilano tra i pacifisti? Parlano di pace ma hanno votato la guerra. Non è che votando contro quando non si è al governo salvi la faccia. Il Pd, Rifondazione e Verdi quando sono stati al governo hanno votato le bombe, benché si dichiarassero per la pace. Quantomeno nel centrodestra si è meno ipocriti, almeno su queste finte missioni umanitarie. Avete mai visto Berlusconi marciare nella Perugia-Assisi? Certo non ci vanno anche perché si prenderebbero una salva di fischi e di improperi, in quanto queste kermesse sulla pace hanno il cappello della sinistra. Però la contraddizione resta ed è forte. In pratica sì accetta la guerra per non mandare Berlusconi al governo. Poi ci va lo stesso e le contraddizioni nel centrosinistra non fanno che aumentare. Come si può essere così ipocriti? La Bindi ha parlato di fedeltà e costanza del popolo pacifista, formato da tanti giovani e dalle associazioni. Ma ci fate o ci siete? E chi partecipa si rende conto della grave contraddizione interna a questi partiti? Probabilmente per cecità ideologica ne sono complici. Come si può marciare con queste persone? Misteri della fede. D’Alema nel 2001 fu contestato anche perché le sue bombe su Belgrado erano un ricordo fresco, però la contraddizione di questo popolo pacifista resta. Non si può sfilare con politici che si dicono contrari però votano le missioni di morte nei confronti di altri popoli. Poi anche il solito messaggio che arriva dal Quirinale è davvero da rispedire al mittente. Come si può accettare da Napolitano la condivisione della pace? E’ stato proprio l’inquilino del Colle a buttarci in questa sporca guerra del deserto libico. Un altro Paese distrutto per questi ipocriti genuflessi agli interessi dei potenti. All’annuncio di questo messaggio il popolo marciante avrebbe come minimo subissarlo di fischi, invece applausi. Allora due sono le cose: o si hanno le idee offuscate oppure si è completamente degli ipocriti. A proposito di questa missione di morte a Tripoli, voluta dagli anglo-francesi, il benemerito inquilino del Colle assieme agli altri benemeriti ipocriti ha detto che la nostra partecipazione era in funzione della risoluzione Onu, a difesa della popolazione di Bengasi. Seguendo questo pensiero dovremmo quindi andare a difendere la popolazione di Sirte minacciata dagli insorti e dalla Nato. Come mai il padre della patria Napolitano non s’indigna? Che figura meschina! Pensare quindi che la marcia della pace Perugia-Assisi possa ancora avere una sua credibilità è da ipocriti.



Di Michele Mendolicchio,
www.rinascita.eu


Nessun commento:

Posta un commento