Il vicepresidente dell'Unione Nazionale Karen, David Thackarbaw ha intimato al regime birmano di ritirare le sue truppe, entrate nelle aree tradizionalmente controllate dall'Esercito di Liberazione Nazionale Karen. “Altrimenti - ha detto il vicepresidente - i nostri volontari riprenderanno ad attaccare le unità presenti nel distretto di Dooplaya. I vostri soldati continueranno a morire”.
L'attesa offensiva birmana ha preso il via alcuni giorni fa, dopo che i guerriglieri del KNLA e quelli del DKBA avevano bloccato le vie di accesso per i rifornimenti birmani destinati alle truppe di stanza a Wha Lay, cittadina contesa da due settimane dalle diverse fazioni impegnate nella guerra.
Il 2 dicembre, intensi combattimenti si sono verificati a Phaluu, villaggio a circa 40 km a sud di Maesot. Numerose le perdite tra i birmani, anche se per il momento non è stato possibile verificarne l'esatta entità. Sei combattenti Karen sono stati catturati dai soldati governativi. La notizia è stata confermata da fonti della guerriglia nazionale.
L'offensiva birmana e i conseguenti scontri tra i guerriglieri e le truppe di Rangoon hanno provocato la fuga di oltre 20.000 civili dalle zone dei combattimenti. E' il più massiccio esodo di profughi avvenuto lungo il confine bimano/tailandese negli ultimi 21 anni.
Reparti delle Special Black Forces, agli ordini del Colonnello Nerdah Mya, hanno preso posizione in diversi villaggi a ridosso delle unità nemiche. Con loro gli infermieri Karen della Comunità Solidarista Popoli, che seguono le unità sia per portare soccorso ai feriti in caso di scontri a fuoco, sia per fornire ordinaria assistenza sanitaria ai civili nei villaggi in cui si sono piazzati i volontari di Nerdah Mya.
L'Unione Nazionale Karen ha lanciato un chiaro messaggio al regime: “tenete i soldati nelle vostre caserme, rientrate a Myawaddy, lasciate in pace i nostri villaggi”.
La giunta non sembra molto disposta a negoziare, nonostante le prese di posizione a favore dell'avvio di un processo di riconciliazione nazionale da parte della dissidenza birmana e degli organismi internazionali.
Intanto, nei villaggi che nelle prossime ore potrebbero essere investiti dall'offensiva (il governo ha inviato 1.500 soldati con il compito di piegare la resistenza a Dooplaya) la vita scorre con apparente normalità.
I contadini continuano a lavorare i campi sotto la protezione dei guerriglieri del KNLA e i bambini aiutano i genitori nella raccolta e nella pulizia delle arachidi, una delle principali fonti di sostentamento di questo distretto.
“Stiamo facendo tutto il possibile per resistere - dice Nerdah Mya in una pausa tra una riunione con i suoi ufficiali e una visita ai capi villaggio. - Se riusciremo a tenere i Birmani fuori dal distretto, per la nostra gente il 2011 sarà un anno felice”.
A Dooplaya sono arrivate negli ultimi giorni numerose famiglie di combattenti della 5a Brigata del DKBA, che dal 9 novembre ha voltato le spalle al regime e si è schierata con la resistenza patriottica. I Birmani hanno bombardato e bruciato le loro abitazioni per punire il tradimento, così, mentre gli uomini sono al fronte nel tentativo di bloccare l'avanzata dell'esercito nemico, donne e bambini hanno trovato rifugio nei villaggi controllati dall'Unione Nazionale Karen. E' impressionante vedere con quale naturale cordialità la gente di qui accoglie le famiglie di quelli che fino a pochi giorni fa erano considerati nemici.
“La cosa più importante è la riunificazione di tutti i Karen sotto la bandiera di una causa comune - osserva Nerdah Mya che è stato un ostinato e infaticabile fautore del ritorno di alcuni reparti del DKBA tra le fila della guerriglia - Questo per tutti noi è un momento di festa, nonostante la grave minaccia che incombe su tutta la regione. Abbiamo riabbracciato i nostri fratelli”.
La missione di Popoli di questi giorni (la quarta nel corso del 2010) ha lo scopo di coordinare il lavoro degli infermieri Karen, di rifornirli di farmaci e di materiale di primo soccorso, e di acquistare e distribuire cibo e generi di conforto per i profughi che arrivano dalle zone degli scontri.
La Comunità sta inoltre ampliando la storica clinica di Boe Way Hta, nella roccaforte Karen tornata sotto il controllo dei patrioti, costruendo nuovi edifici che ospiteranno l'ostello delle infermiere, la cucina, l'infermeria.
Vi aggiorneremo nei prossimi giorni sulla situazione.
www.comunitapopoli.org
domenica 5 dicembre 2010
Gli infermieri di Popoli al seguito della resistenza. Si ricostruisce la clinica di Boe Way Hta.
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