Da quindici anni ha disdetto il contratto di fornitura elettrica e fa a meno della benzina per la sua auto. Nei giorni del caro carburante l’ingegnere ambientalista che promette di far sparire il petrolio dalla vita dei suoi concittadini vive a Barano d’Ischia, uno dei comuni dell’isola del golfo di Napoli. Di sè, Agostino De Siano nel presentarsi dice: «Sono l’ingegnere che farà scomparire la necessità di usare il petrolio visto che per me è già scomparso». La trovata che gli consente di essere autosufficiente dal punto di vista energetico è un impianto innovativo che garantisce l’energia alla propria abitazione. Per gli spostamenti, invece, si serve di un’ auto elettrica cui ha aggiunto dei pannelli solari.
«Sono pienamente autosufficiente sia dalla rete elettrica che dai petrolieri - spiega l’ingegnere - da 15 anni non ho l’energia elettrica, provvedendo con l’impianto ad energia fotovoltaica e con gli accumulatori. Negli ultimi anni ho anche, drasticamente, eliminato la necessità di approvvigionamento della fornitura di carburante utilizzando una macchina elettrica (che viene ricaricata anche con l’impianto fotovoltaico di casa, ndr). Il mio impianto - precisa l’ingegnere - è del tutto indipendente dal gestore di energia elettrica. In nessuna altra parte del mondo esiste un impianto del genere, da me progettato dopo anni di studio ed esperimenti. La sua particolarità è l’utilizzo di un ponte alimentato ad alta tensione da 300 volt continui a 220 volt alternata senza adoperare il comune trasformatore/elevatore, sia esso normale trasformatore a lamierino in silicio (o swithcing)».
«Il sistema da me adottato sulla vettura che utilizzo - aggiunge De Siano - fornisce completa autonomia per lo spostamento urbano e a media percorrenza, per quelli a lunga percorrenza sono già in fase di produzione veicoli commerciali e ad uso privato con batterie a litio che entreranno in vendita nei prossimi annì. E anche i costi - a sentire l’ingegnere - non sono improponibili per chi vuole abbracciare uno stile di vita alternativo: ’Il costo maggiore da sostenere - conclude l’Archimede dei nostri giorni - è quello per ottimi accumulatori per uso stazionario, ma un consumo di massa ridurrebbe ulteriormente il costo di questi accumulatori. Il costo complessivo di tutto l’impianto viene ammortizzato in 6/7 anni grazie all’azzeramento totale della bolletta per l’energia elettrica e all’azzeramento totale del combustibile da petrolio».
Tratto da www.lastampa.it
«Sono pienamente autosufficiente sia dalla rete elettrica che dai petrolieri - spiega l’ingegnere - da 15 anni non ho l’energia elettrica, provvedendo con l’impianto ad energia fotovoltaica e con gli accumulatori. Negli ultimi anni ho anche, drasticamente, eliminato la necessità di approvvigionamento della fornitura di carburante utilizzando una macchina elettrica (che viene ricaricata anche con l’impianto fotovoltaico di casa, ndr). Il mio impianto - precisa l’ingegnere - è del tutto indipendente dal gestore di energia elettrica. In nessuna altra parte del mondo esiste un impianto del genere, da me progettato dopo anni di studio ed esperimenti. La sua particolarità è l’utilizzo di un ponte alimentato ad alta tensione da 300 volt continui a 220 volt alternata senza adoperare il comune trasformatore/elevatore, sia esso normale trasformatore a lamierino in silicio (o swithcing)».
«Il sistema da me adottato sulla vettura che utilizzo - aggiunge De Siano - fornisce completa autonomia per lo spostamento urbano e a media percorrenza, per quelli a lunga percorrenza sono già in fase di produzione veicoli commerciali e ad uso privato con batterie a litio che entreranno in vendita nei prossimi annì. E anche i costi - a sentire l’ingegnere - non sono improponibili per chi vuole abbracciare uno stile di vita alternativo: ’Il costo maggiore da sostenere - conclude l’Archimede dei nostri giorni - è quello per ottimi accumulatori per uso stazionario, ma un consumo di massa ridurrebbe ulteriormente il costo di questi accumulatori. Il costo complessivo di tutto l’impianto viene ammortizzato in 6/7 anni grazie all’azzeramento totale della bolletta per l’energia elettrica e all’azzeramento totale del combustibile da petrolio».
Tratto da www.lastampa.it
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