domenica 20 luglio 2008

INDOVINATE UN PO'?


LA CHEVRON POTRA' CONTINUARE I SUOI AFFARI CON LA GIUNTA BIRMANA. PAROLA DI CONGRESSO DEGLI STATI UNITI D'AMERICA...



Il Congresso Statunitense ha bocciato all'unanimità il progetto che prevedeva la cessazione dei vantaggi fiscali per la compagnia Chevron, impegnata in un consorzio in Birmania per lo sfruttamento delle risorse energetiche (soprattutto gas naturale) di quel Paese. La Chevron, che gode negli Stati Uniti della esenzione dal pagamento di tasse sugli utili realizzati in Birmania attraverso la sua partecipazione (28%) al consorzio di Yadana (assieme alla francese Total, alla tailandese PTT e alla birmana MOGE), ovviamente festeggia. Allo stesso tempo però il suo Vice Presidente, Peter Robertson, sottolinea come la compagnia abbia aiutato le vittime del ciclone Nargys che ha recentemente colpito il Myanmar. Come dire: è vero che grazie alla nostra attività in Birmania guadagniamo miliardi di dollari, è vero che grazie a noi i Generali di Rangoon ne intascano diverse centinaia di milioni ogni anno, è vero che con quei milioni vengono finanziate le operazioni di pulizia etnica nell'est del paese contro i popoli Karen, Mon, Shan, Chin, Karenni eccetera, però facciamo anche l'elemosina.. I Padri Pellegrini del Congresso devono essersi commossi: la Chevron pagherà le tasse soltanto ai Generali. Non succedesse mai che la compagnia, sentendosi eccessivamente tartassata dal fisco americano, decidesse di abbandonare la Birmania! Una azienda cinese sarebbe infatti pronta a subentrare al colosso statunitense, cosa che Washington non può permettere. Storie, sempre uguali, di mondialismo. Come quella del finto embargo sull'importazione di pietre dalla Birmania, embargo ampiamente pubblicizzato dai media ma altrettanto ampiamente aggirato grazie ai servigi di Cina, Malesia e Singapore, dalle quali i preziosi vengono acquistati e importati negli USA (e crediamo anche in Europa). L'unanime trasversalità del Congresso quando si tratta di far fiorire gli affari (dei poveri petrolieri) e la collaborazione della stampa che diffonde finte notizie di "dure prese di posizione nei confronti della Giunta Birmana" sono toccanti. Affari. Soltanto redditizi, squallidi, apolidi affari sulla pelle dei Popoli. Ricordiamo che per tenere "pulita" la zona del gasdotto di Yadana l'esercito birmano colpisce sistematicamente le zone abitate dai Karen, provocando la fuga di migliaia di civili ogni anno.



Da: www.comunitapopoli.org


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