L’immobilità è il peggior crimine. Lasciar morire, volontariamente, un uomo è un crimine contro l’umanità. Dovrebbero essere perseguiti e condannati dal tribunale dell’Aja il signor David Ford e tutti coloro che, potendo intervenire, si rifiutano di fare qualcosa per salvare la vita di Brendan Lillis. Dopo il secondo rifiuto del ministro della Giustizia nordirlandese Ford di concedere a Brendan un ricovero in un ospedale adatto alla sua grave condizione, il gruppo che da settimane si sta mobilitando con la sua compagna Roisin Linch per la sua liberazione, “Friends of Brendan Lillis”, ha chiesto le dimissioni immediate del ministro e ha sollecitato il Sinn Fein e il Sdlp ad associarsi alla richiesta. Ieri mattina Roisin ha avuto un nuovo esempio dell’inciviltà degli amministratori britannici delle Sei Contee: è intervenuta a una trasmissione della Bbc molto seguita in Gran Bretagna e Nordirlanda per raccontare la vicenda di Brendan, e quando il conduttore Stephen Nolan ha chiesto direttamente al ministro David Ford, anch’egli intervenuto, a quando risalisse l’ultima volta che aveva preso visione un documento sulle condizioni sanitarie di Brendan, la risposta è stata “nel marzo 2011”. Un chiarimento arricchito, senza vergogna, dall’informazione che una nuova relazione giace sulla sua scrivania da venerdì scorso, ma non ha avuto il tempo di leggerla. Ciò nonostante Ford si è detto “informatissimo” sull’evoluzione della vicenda. Così informato che nemmeno prende in considerazione la relazione medica stilata dal medico che martedì scorso ha potuto visitare Brendan in carcere assieme a Roisin e alla giornalista dell’Irish News Allison Morris. Il dottor Sean O’Domhnail, dell’Irish United Nations Association (IUNA), ha confermato che Brendan giace nel letto, girato su un fianco, senza possibilità di riabilitazione. Il trattamento a lui riservato in prigione è amministrato da un servizio con possibilità limitate di provvedere alle sue necessità, la sua capacità di mangiare e bere è ridotta al minimo. Nel suo rapporto il medico scrive: “Le condizioni del signor Lillis destano una serissima preoccupazione. Credo che morirà nella prigione di Maghaberry in quanto soffre di una avanzata forma di una condizione che richiede attenzioni specialistiche per un periodo prolungato. L’uomo, che era alto sei piedi (più di un metro e ottanta, ndr), pesa ora meno di 6 stones (circa 37 chili, ndr) e si trova in uno stato di confusione e incoscienza. Le sue abilità cognitive sono, di conseguenza, severamente compromesse. Le cure a lui riservate contribuiscono alla sua confusione mentale. È chiaro che non rappresenta un rischio per gli altri, visto che è lui stesso a rischiare la morte imminente nel suo luogo di detenzione”. E ancora: “Sono cosciente del fatto che siano state presentate numerose relazioni mediche al Parole Board, ma l’idea che un uomo che non può sollevare le proprie mani per pulirsi gli occhi costituisca una minaccia per la società è ridicola. È confinato a letto, con dolori costanti, severamente letargico ma incapace di dormire. In più, il suo peso è ovviamente seriamente diminuito così come indicato dalla perdita di massa muscolare negli arti inferiori. Un immediato trattamento in un centro di cura è essenziale per stabilizzare e migliorale la condizione di quest’uomo. Altrimenti l’unica certezza è che la sua condizione si deteriorerà ulteriormente e che soccomberà a una delle infezioni, come quella che ha attualmente, e morirà. C’è poco altro da dire, se non che il rischio di morte è imminente, in corso e imprevedibile”. Il dottor O’Domhnail fa anche notare che il rapporto del medico del carcere, dottor Palmer, “la scorsa settimana, indicava che il signor Lillis non pone il rischio di danneggiare gli altri in virtù della sua severa disabilità”. L’Irish United Nations Association commenta la relazione del dottor O’Domhnail affermando di non poter comprendere le preoccupazioni espresse dal Parole Board e da David Ford riguardo al rilascio di Brendan, visto che il ministro della Giustizia ha il pieno potere di arrestarlo nuovamente nell’improbabile caso che il suo ricovero rappresenti una minaccia per la comunità. Alla trasmissione radiofonica della Bbc era invitato anche Gregory Campbell, un esponente del Dup, il partito unionista. Roisin gli ha suggerito di recarsi in carcere per sincerarsi delle condizioni del suo compagno dopo che Campbell si era chiesto per quale ragione Brendan non venga portato in tribunale in barella. La risposta è stata che lui preferisce avere contatti con “le vittime dei suoi crimini”. È chiaro il riferimento all’attività di Brendan nei Provisional Ira, risalente agli anni ‘70, militanza per la quale ha pagato con 16 anni di carcere a Long Kesh: Brendan fu condannato per detenzione di esplosivo e non per reati di sangue, non ci sono vittime a suo carico. Ma questo, per gli unionisti, per Ford, non conta. L’importante è vendicarsi.
Di Alessia Lai, www.rinascita.eu
venerdì 5 agosto 2011
Stanno uccidendo Brendan Lillis.
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