Anno: 2011
Casa editrice: Mursia
«La Storia, e proprio nei suoi periodi critici, sta a dimostrare che a risolvere i problemi non sono mai mancate le “idee” ma troppo spesso gli “uomini”.» (Corrado Bonfantini, Premessa per la ripresa del movimento marxista, Novara, marzo 1942)
«Poiché la successione è aperta in conseguenza dell’invasione angloamericana Mussolini desidera consegnare la Repubblica sociale ai repubblicani e non ai monarchici; la socializzazione e tutto il resto ai socialisti e non ai borghesi.»
Questa la proposta che il Duce, il 22 aprile 1945, compiendo la sua ultima manovra politica, consegna al giornalista antifascista Carlo Silvestri, convocato in prefettura a Milano, perché la recapiti all’esecutivo del PSIUP. È l’invito del dittatore al Partito socialista, con l’accordo del Partito d’azione e il tacito consenso del PCI, a prendere in consegna la città di Milano e a mantenere l’ordine pubblico, per cui mette addirittura a disposizione reparti della RSI. Deve essere questo lo sbocco dell’operazione «ponte» che Mussolini ha messo in atto da alcuni mesi con la collaborazione di Silvestri, di Edmondo Cione e in cui coinvolge il comandante delle formazioni partigiane socialiste «Matteotti» Corrado Bonfantini. Ma l’intransigenza di Lelio Basso e, soprattutto, di Sandro Pertini fanno fallire questo progetto cui molti, da entrambe le parti, hanno guardato con opportunismo ma anche con sincera buona fede.
Altre info su: http://www.stefanofabei.it/?p=47
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