I bambini palestinesi, involontari protagonisti innocenti.
(ASI) Il sette gennaio, nella conferenza stampa tenutasi a Beirut da “Medici per la rottura dell’assedio II” è stato dichiarato: “Il numero dei bambini di Gaza che presentano patologie gravi conseguenti a ferimenti o infezioni provocate dalle sostanze contenute nelle armi proibite – usate da Israele – è troppo alto”. “Gli effetti più devastanti sono stati provocati da bombe al fosforo e dall’uranio impoverito. Ad aggravare la situazione – ha detto il coordinatore Najib Hammadah – sono gli ospedali della Striscia di Gaza che non dispongono di attrezzature, dispositivi e farmaci necessari per la cura di patologie molto diffuse sul territorio come il cancro e le malattie renali”. Intanto, oggi, undici gennaio, l’agenzia di stampa Infopal – www.infopal.it – ha reso noto che sono settanta i palestinesi arrestati da Israele nei primi dieci giorni del 2011. Tra i settanta arresti ci sono tredici minorenni e due bambini di sette e sei anni che, secondo le fonti dell’agenzia stampa, sono stati fermati per “lancio di pietre contro i coloni” ad al-Quds – Gerusalemme -. A tutto questo, si aggiungono i continui attacchi dell’aviazione israeliana sulla Striscia di Gaza che colpiscono soprattutto civili e bambini che diventano, involontariamente, protagonisti innocenti. Domenica scorsa, l’hotel Shepherd, residenza dell’ex Gran Mufti di Gerusalemme Amine al Husseini durante la seconda guerra mondiale, che si trova nella parte orientale di Gerusalemme – in quella che secondo gli accordi internazionali dovrebbe essere la capitale del futuro stato palestinese – è stato abbattuto per far posto ad una nuova colonia ebraica. E così, gli abitanti della Striscia di Gaza, sono costretti a vivere quotidianamente tra incursioni aeree, arresti indiscriminati e il blocco dell’importazioni e dell’esportazioni che hanno fatto arrivare l’economia al collasso. I dati parlano chiaro: il 93% delle industrie sono chiuse, oltre il 70% della forza lavoro disoccupata e l’88% della popolazione vive di aiuti sotto la soglia di povertà. Quale futuro?
Di Fabio Polese, www.agenziastampaitalia.it
Assedio su Gaza: sarà operativo un solo valico commerciale.
Gaza - InfoPal. Il Comitato popolare per rompere l'assedio su Gaza ha reso nota la decisione israeliana di tenere chiuso il valico di Karni (al-Mintar), a nord-est di Gaza, e di dirottarne il traffico su quello di Kerem Abu Salem, a sud.
Ciò non sarà sufficiente a rispondere alle esigenze della Striscia di Gaza assediata: la struttura di Kerem Abu Salem non potrà compensare il passaggio di beni, merci, medicinali, materiali da costruzione che passerebbero invece dagli altri quattro valichi.
L'Autorità nazionale palestinese (Anp) aveva firmato un accordo con il governo israeliano sulla chiusura di Karni, per mantenere unicamente Kerem Abu Salem come principale passaggio per il transito delle merci.
Il Comitato ha affermato che, con questa scelta, "l'occupazione israeliana mira a raggirare il proprio dovere di rimuovere definitivamente l'assedio su Gaza, dove c'è urgente bisogno di ogni sorta di beni e materiali atti a salvare l'area dalla catastrofe umanitaria e avviare una ripresa".
I quattro passaggi commerciali presenti sul territorio palestinese assediato sono: Karni, la cui chiusura preclude l'ingresso di materiale edilizio; ash-Shaja'iyah, dove, in passato, arrivavano carburante e gasolio. L'intermittenza con cui Israele ne ha permesso l'apertura, ha creato frequenti crisi energetiche, con la chiusura dell'unica centrale elettrica presente sul territorio assediato. Oggi, il passaggio è stato definitivamente chiuso. Il valico commerciale di Sufa, a sud, resta totalmente sigillato dal 2007. Nahal Oz, a nord di Sufa, è anch'esso inattivo dall'assedio imposto da Israele nel 2007. Resta solo quello di Kerem Abu Salem, sotto pieno controllo israeliano e destinato al passaggio esclusivo di poche tipologie di merci.
Questa situazione è aggravata dalla riduzione dei giorni lavorativi concessi ai passaggi della Striscia di Gaza: frumento e mangimi possono essere introdotti due giorni alla settimana, mentre i materiali da costruzione, destinati a progetti finanziati dall'estero, vengono permessi solo di rado.
"Israele sta tentando di attuare una trasformazione graduale della funzione di questi valichi, limitandone la funzione a meri passaggi di precise merci".
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Raid aerei israeliani contro la Striscia di Gaza. Colpita sede della guardia costiera palestinese.
Gaza - InfoPal. Una sequenza di raid aerei israeliani ha preso di mira la Striscia di Gaza, ieri sera e questa mattina.
L'aviazione di guerra d'Israele ha lanciato una serie di attacchi contro siti della resistenza palestinese sia nel centro sia nel sud della Striscia, e contro la sede della guardia costiera.
Il nostro corrispondente ha spiegato che, questa mattina, gli aerei israeliani hanno lanciato due missili contro il sito "Abu Jarad", delle Brigate Izz id-Din al-Qassam, nel centro della Striscia di Gaza. Il bombardamento ha causato un incendio, ma non ci sono notizie di vittime.
I due missili israeliani abbattutisi contro la sede della guardia costiera palestinese, a ovest del campo di an-Nusseirat, nel centro della Striscia, ne hanno provocato la completa distruzione. Non ci sono state vittime tra i poliziotti, che erano stati evacuati già da giorni.
Nel sud della Striscia di Gaza, a ovest della cittadina di Khan Younes, l'aviazione da guerra ha sganciato due missili contro una postazione delle Brigate al-Quds, ala militare del Jihad islamico.
L'attacco fa seguito al bombardamento di ieri sera, a Khan Younes, che ha portato alla morte di un combattente delle Brigate al-Quds.
www.infopal.it
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